La chiropratica è una professione sanitaria alternativa che mira a restaurare il benessere globale della persona.
Si basa sul fatto che il nostro corpo nella condizione ottimale gode di ottima salute e funzionalità.
Una alterazione della mobilità spinale, chiamata sublussazione vertebrale, porta a problematiche strutturali e fisiologiche che con il passare del tempo si trasformano in patologie.
Il chiropratico si serve della manipolazione della spina dorsale e delle altre giunture per riportare i segmenti nella giusta posizione e fare si che il sistema nervoso, possa agire senza interferenze.
La spina dorsale è infatti il punto di partenza dei nervi spinali, con cui il nostro cervello comunica con il resto del corpo, oltre ad essere il punto di appoggio dei muscoli posturali centrali nonché la colonna portante di tutta la struttura.
L’ approccio del chiropratico alla guarigione è quello di migliorare la saluta del paziente mediante un intervento completamente naturale, migliorando la mobilità della spina dorsale, ma anche cambiando le sue abitudini sbagliate e modificando quando necessario lo stile di vita.
Solo così il corpo può arrivare ad una guarigione completa e che si protrae nel tempo.
La chiropratica nasce nel 1885 negli Stati Uniti.
In seguito diviene disciplina universitaria, con alti standard di preparazione in materie quali anatomia, fisiologia, neurologia, patologia, etc.
Oggi la chiropratica negli stati uniti e nel resto del mondo è studiata con metodi approfonditi e ricerca scientifica ed il Dottore in chiropratica esce dalle università con livelli di apprendimento verificati dagli albi nazionali.
Durante la mia carriera ho sviluppato il Riallineamento Postulare Simmetrico che mira a riportare la simmetria nella nostra postura.
I segmenti spinali e i muscoli più vicini alla spina dorsale sono i maggiori responsabili dei nostri difetti posturali acquisiti.
Riportando l’asse centrale in simmetria il corpo quasi sempre riesce a ristabilirsi usando in modo corretto le varie strutture.
L'aggiustamento chiropratico
La tecnica per eccellenza
Lo sblocco muscolare
Myofascia e vibrofascia
Esercizi di vario tipo
Oculari vestibolari, stretching asimmetrico, rinforzamento
Le catene muscolari del nostro corpo costituiscono i veri e propri motori del sistema. Nella mia analisi iniziale mi indirizzo soprattutto sulle due catene verticali che dal collo scendono alla spina dorsale e dai glutei alla parte posteriore della gamba fino alla fascia plantare.
Queste due catene bilaterali costituiscono i due motori del nostro movimento e della nostra postura (anche da fermi il motore muscolare è acceso).
Una differenza di tensione tra le due parti, o comunque in un segmento corporeo, altera i movimenti riflessogenici delle catene muscolari, deviando il corpo dalla sua normale postura ed efficienza motoria
Lo sblocco muscolare e le tecniche myofasciali consentono di sbloccare il muscolo e di allungare la sua capacità elastica, che viene persa soprattutto nella fase di rilassamento, comportando tensione anche nelle fasi statiche.
La vibrofascia costituisce un ulteriore modalità di allungamento e sblocco muscolare, la vibrazione è recepita nel nostro sistema nervoso insieme alla propriocezione (tratto dorsale della spina dorsale) unendo le due modalità sensoriali il muscolo viene quindi “addomesticato” molto più efficacemente.
È una manipolazione specifica della spina dorsale e altre articolazioni che ha lo scopo di aumentare il movimento intrarticolare.
La diminuzione del movimento di un articolazione, specialmente nella spina dorsale cambia la propriocezione del segmento, alterando il controllo delle aree ad esso collegate.
La manipolazione deve essere specifica per la giuntura da deaffrontare e dosata alle esigenze fisiche del paziente (quindi differisce per corporatura, sesso, patologia etc).
Essa consente non solo di ristabilire la mobilità nella giuntura manipolata, ma anche di stimolare le aree di controllo neurologiche ad essa connesse, favorendo un miglior controllo delle aree collegate.
Quando il nostro corpo diminuisce di funzionalità può riacquistarla esercitandosi sulla funzione carente, questo riguarda più o meno tutte le nostre modalità sensorie e motorie. L’esercizio costante dà i suoi migliori frutti con la costanza e la continuità.
Gli esercizi sono ritagliati sulla situazione postulare e fisica di ogni singola persona, valutati alla prima visita e integrati nei successivi incontri, tenendo conto di variazioni e progressi del singolo caso.
Le singole sezioni di esercizi sono normalmente brevi, facili e soprattutto indolori.
I primi esercizi sono di solito vestibolari, perché se l’equilibrio non è ben stabile le colonne muscolari sono usate in modo asimmetrico.
Normalmente si parte anche con esercizi di stretchig asimmetrico, cioè indirizzato ai muscoli più tesi, il suo fine è quello di ristabilire la simmetria delle due catene muscolari bilaterali, condizione essenziale per l’equilibrio della postura.
In seguito gli esercizi diventeranno simmetrici, in modo da allungare e rilassare tutto il corpo nel suo insieme.
Solo una volta diminuita l’infiammazione e attenuato il dolore si potranno inserire esercizi di rinforzamento muscolare, indirizzati principalmente ai muscoli cosi detti “core”, cioè quelli più vicini alle aree centrali di stabilizzazione posturale.
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